Le origini del Karate

I luoghi in cui nacque

L'isola di Okinawa (沖縄), arcipelago delle Ryukyu (琉球)

L'isola di Okinawa

il luogo in cui tutto ebbe inizio

Nel sud dell'arcipelago giapponese e ad est della Cina, vi sono numerose isole. E' in una di queste ultime, Okinawa (沖縄), dove è possibile affermare che sia nato il karate.

La cultura locale di Okinawa si è sviluppata in maniera differente rispetto al Giappone, di cui oggi fa parte a tutti gli effetti. Infatti, essendo situata a metà strada tra Cina e Giappone ha subito gli influssi dei due stati, in maniera diversa a seconda del periodo storico.

All'inizio dell'epoca Yayoi (dalla fine del sec. III a.C. fino al sec. III d.C.) la società giapponese si trasforma radicalmente, entrando nell'era del ferro ed attingendo dalla cultura Cinese il modello statale, sulla base del quale costituirà la sua struttura interna.

La società di Okinawa invece rimane al di fuori di questa evoluzione,  infatti in questo periodo Okinawa risulta chiusa in sè stessa. Cosi la sua evoluzione rimane molto lenta fino al sec. IX, in cui si svilupperà una gerarchia nell'ambito dei villaggi locali, nei quali nasceranno le figure dei capotribù (anji).

In questo periodo venne introdotto l'uso del ferro dal Giappone, permettendo cosi di fabbricare utensili agricoli migliori. In seguito, sempre dal Giappone verrà introdotto il buddhismo, la scrittura ed altre conoscenze.

I rapporti con la Cina

il villaggio di Kume

Più tardi, nel secolo XIV, in seguito ad alleanze e risoluzioni di conflitti tra i vari capi locali ad Okinawa si formarono tre stati. In questo periodo, i capi dei tre stati entrano in contatto con la Cina stabilendo rapporti con la dinastia Ming. Primo fra tutti Satto (察度), re di uno di questi stati, instaurò un rapporto di vassallaggio con la Cina.

I Cinesi in questo periodo cominciarono ad attribuire ad Okinawa il nome di Ryukyu e dal 1372 il titolo di re di Ryukyu veniva conferito dall'imperatore della Cina.

Ad ogni incoronazione un'ambasceria cinese composta da circa 500 persone tra funzionari civili e militari si recava sull'isola dove vi rimaneva per un periodo dai tre ai dieci mesi.

Image description

il castello regale di Shuri, distrutto nel 1945 e ricostruito nel 1992

Nel 1392 su richiesta del re Satto un gruppo di immigrati cinesi si stabili nella regione di Naha (那覇市) presso il villaggio di Kume. Questo gruppo noto come "le 36 famiglie" godeva di molti privilegi e deteneva importanti funzioni nel rapporto tra i due stati. Gli abitanti di questo villaggio pare praticassero delle arti di combattimento.

Fu senz'altro grazie ai rapporti politico-commerciali con la Cina che gli elementi originari del karate trovarono una prima strada che li condusse ad  Okinawa.

All'inizio del secolo XV, Okinawa venne unificata dal re Sho Ashi (尚巴志) che sconfisse gli altri due stati fondando cosi il "primo clan Sho". I vari capi locali (anji) continuarono comunque a governare il prorio territorio con una certa autonomia. Nel 1609 il regno di Ryukyu venne invaso dalla signoria giapponese dei Satsuma, che meglio armati e dotati anche di fucili lo conquistarono.

Questa invasione venne ufficiosamente permessa dall'imperatore del Giappone. La signoria Satsuma permise di mantenere il rapporto di vassallaggio con la Cina, per questo fino alla fine del secolo XIX Okinawa sarà sotto il doppio dominio di Cina e Giappone. Di questa situazione i Satsuma ne traevano vantaggio beneficiando di una relazione commerciale indiretta con la Cina.

Diversamente, non sarebbe stato possibile instaurare relazioni commerciali dirette, poichè il regime dello Shogun in Giappone aveva rigidamente proibito i rapporti con gli stranieri. Fu in questo periodo che i praticanti cinesi di arti di combattimento che avevano problemi in patria riuscivano a trovare rifugio ad Okinawa. Grazie a questi rifugiati, le arti di combattimento cinesi trovarono un altro canale di diffusione sull'isola.

la pratica presso la città di Naha

la scuola Naha-te

E'  certo il contributo dato dall'arte cinese del combattimento alla formazione del karate.

Quest'ultima venne introdotta ad Okinawa dapprima attraverso i viaggiatori che venivano dalla Cina. Infatti, come abbiamo già visto, ad ogni incoronazione del re di Ryukyu un'ambasceria cinese si recava sull'isola. Una cronaca datata 1683 riporta il nome di uno dei capi di queste missioni: Wanshu (Wang Xiu in cinese). E' conosciuto e diffuso un kata con lo stesso nome, che invece nella scuola Shotokan corrisponde ad Enpi.

In seguito, con l'insediamento di immigrati cinesi nel villaggio di Kume le tecniche cinesi trovarono un altro canale di diffusione. All'inizio questa comunità era molto chiusa,  ma in seguito alla conquista giapponese i suoi abitanti in parte rientrarono in Cina ed in parte si stabilirono ad Okinawa integrandosi con la popolazione. E' facile capire che questi ultimi insegnarono alla popolazione le loro tecniche di combattimento.

I praticanti delle arti di combattimento di questa zona (attorno alla città di Naha) si riconoscevano quali praticanti di "Naha-te (那覇手)" , cioè "la mano di Naha", nome che indicava quindi le varie tecniche di combattimento praticate a Naha)

Tra questi praticanti figura di spicco fu Kanryo Higaonna (東恩納 寛量), a cui si fa spesso riferimento quando si parla della pratica del combattimento a Naha.

la pratica a Shuri ed a Tomari

le scuole Shuri-te e Tomari-te

Importante per la diffusione delle tecniche di combattimento fu anche il contributo dei viaggiatori cinesi che si recavano ad Okinawa per affari. Infatti questi commercianti frequentavano il porto di Tomari (泊) e la vicina città di Shuri (首里) . Furono senz'altro alcuni di essi, i quali praticavano le arti cinesi di combattimento ad importarle tra i locali.

Qui i praticanti si identificavano quali praticanti di Shuri-te (首里手) e Tomari-te (泊手) , in maniera analoga a quella con cui gli abitanti di Naha si definivano praticanti di Naha-te.

Tra i praticanti di Shuri-te e Tomari-te una delle figure più carismatiche fu Teruya Kanga Sakugawa (佐久川親雲上寛賀), noto come "Tode (唐手)" Sakugawa, un elogiativo che lo indica come maestro dell'arte di combattimento cinese infatti  To (唐) indica infatti la dinastia cinese Tang (唐朝) , mentre  De o Te (手) indica "mano", intesa come arte di combattimento).

Image description

Teruya Kanga Sakugawa
(佐久川親雲上寛賀)

Image description

Sokon Matsumura
(松村 宗棍)

Era un signore di Okinawa inviato in Cina dal governo locale per assimilare la cultura cinese. Fu un personaggio conosciuto soprattutto attraverso racconti leggendari, stando ai quali ottenne l'autorizzazione di soggiornare a Pechino dove era praticata la corrente di combattimento cinese della scuola del nord. Questo rappresenta un rinnovamento nella pratica del karate, infatti in precedenza i viaggiatori di Okinawa soggiornavano non a Pechino, ma a Fuzhou dove era praticata la scuola del sud. Fu allievo del dignitario cinese Kushanku, di cui ancora oggi vengono tramandate diverse versioni di kata che portano questo suo appellativo, nelle diverse letture Kushanku e Kosokun, nello Shotokan ridenominati come Kanku.

Altra figura importante fu Sokon Matsumura (松村 宗棍). Al contrario di Sakugawa, di cui fu allievo, Matsumura altro non era che una persona di umili origini, che riusci a farsi conoscere grazie alla sua abilità nel combattimento, divenendo uno dei classici esempi di "povero al servizio dei ricchi".

A vent'anni divenne guardia del principe del palazzo di Shuri e ad un anno dall'inizio dell'incarico, grazie ad un magistrato di Satsuma, ottenne di poter studiare l'arte della spada della scuola Jigen-ryu (示現流), praticata dai guerrieri della signoria giapponese. Potè approfondire la conoscenza di questa scuola quando a ventiquattro anni venne inviato in Giappone nella signoria Satsuma. A ventisei anni ottenne il diploma (menkyo kaiden) di Jigen-ryu che attestava la sua conoscenza della scuola e ritornò ad Okinawa. Due anni dopo, parti per Pechino con il gruppo che portava il tributo di Ryukyu all'imperatore cinese. In seguito tornò ad Okinawa dove riprese la sua attività di guardia del re continuando il suo studio dell'arte, attraverso maestri cinesi residenti in Okinawa e studiando le tecniche di combattimento trasmesse dai locali.